FERRUZZANO, UN ANTICO BORGO ALLE PENDICI DELL' ASPROMONTE
Pubblicata il: 05/06/2023
Questa casa, affacciata a picco, su una terrazza naturale che guarda la costa Jonica reggina, è una delle propaggini urbane che fa parte dell’ormai quasi abbandonato borgo di Ferruzzano Superiore. Situato a circa 500 metri sul livello del mare, abbarbicato su una collina rocciosa alle prime pendici dell’Aspromonte Orientale e distante una decina di km dalla costa, si trova in una posizione ed una prospettiva ottimale questo antico borgo, tra i meglio conservati della Calabria meridionale.
Dalle sue alture, tra le fiumare La Verde e quella di Bruzzano, si può osservare un panorama che toglie il fiato, guardando ad est fino a Punta Stilo ed a sud dove nelle frequenti giornate luminose, si può vedere la Sicilia con il pennacchio fumante dell’Etna. Un microclima unico, favorisce la crescita di molte piante mediterranee dai colori e dai profumi più intensi, e non è raro vedere negli spazi che circondano le case, lungo le vinelle di terra battuta, piante di ginestra, di oleandri, e gli immancabili fichi d'India, i ginepri, le palme e le innumerevoli piante di fèrola, grandi ombrelli di finocchio selvatico, da cui si estraeva e si commercializzava il pregiatissimo “ miele di Fèrula “, e le piante di capperi che abitano oramai da tanto tempo le fessure delle case diroccate.
Lungo il Borgo Antico, tra le centinaia di costruzioni ancora in buone condizioni, ci sono delle case nobiliari di pregevole fattura, con stupendi portali ed architravi in marmo, incastrati tra le “lamie” e le viuzze che serpeggiano lungo tutto il paese, e che all’occhio del viaggiatore attento raccontano di tempi in cui la vita sociale di questo bellissimo Borgo godeva di una certa importanza, ed era conosciuto e stimato in tutte le province della Calabria meridionale. Nel versante nord occidentale, al limitare del paese si trova il Bosco di Rudina, termine che in greco di Calabria indica il melograno, in cui vegetano piante rare, officinali, aromatiche e cosmetiche di grande importanza, tanto da essere riconosciuto dalla Comunità Europea luogo SIC ( sito di Interesse Comunitario ).
Al suo interno e lungo gli spazi verdi tra i resti di vecchie strade romane e tra interessanti case coloniche, ultimi residuati di una civiltà contadina che costeggiano l’abitato, si trovano numerosi palmenti di origine greco-bizantina, scoperti di recente dal Prof. Orlando Sculli, studioso locale che si è prodigato per far conoscere queste particolarità del territorio di Ferruzzano, che è diventato mèta di studiosi che arrivano da molte Università internazionali. Il terremoto dell’11 Marzo 1978, purtroppo ne decreta la fine, con la dichiarazione di inagibilità e con il conseguente spostamento dei circa 800 abitanti nel nuovo paese di Ferruzzano Marina, lungo la statale 106 Jonica.
Nello spazio di circa dieci anni, è diventato purtroppo un paese disabitato, tranne che per qualche anziano che è vissuto ancora nelle frazioni prospicienti il paese, aspettando invano il ritorno di qualche parente emigrato all’estero per un ultimo saluto che non è mai avvenuto. Ma per fortuna, da qualche anno si sentono risuonare voci di bambini tra le vie del paese. Un “ferruzzanoto” d.o.c, Ciccio Talia, assieme a Maura, la sua compagna dalle origini liguri, sono tornati nel vecchio Borgo, ed abitano in una delle vecchie case che abbraccia con la vista il mare blu cobalto sottostante.
Hanno ripreso a lavorare i campi di famiglia, investendo tempo e denaro in coltivazioni di frutta e prodotti vegetali rigorosamente con le tecniche di agricoltura biologica, con la voglia e la speranza di vedere il vecchio borgo rinascere, sperando di trovare nuovi emuli, motivati da questa sfida affascinante e per certi versi radicale. Con grande gioia dei loro due figli, che si trovano ad avere come palcoscenico dei loro giochi un intero paese, tutto per loro….
Tutte le foto sono di Mimmo Catanzariti
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