IL CASTELLO DUCALE

e la radiosa Piana di Sibari

Pubblicata il: 11/07/2023

Fine gennaio e uno dei famigerati “giorni della merla”, ma oggi è una giornata soleggiata e tiepida. Partiamo verso il nord della Calabria e la Piana di Sibari. Ci soffermiamo un istante per ammirare, dall’esterno dei cancelli chiusi e sorvegliati da tre allegri e affettuosi cani da guardia, l’imponente masseria fortificata di San Mauro costruita dai Sanseverino nel ‘500 e continuiamo poi verso il centro storico di Corigliano Calabro.

Lungo il percorso vediamo monumenti e chiese importanti come la stupenda Chiesa del Carmine del 1400 con annesso convento e vecchio concio della liquirizia (siamo infatti nella zona dove da tempi lontani si produce la miglior liquirizia al mondo) e passiamo sotto le arcate di un grande acquedotto del ‘400. Raggiungiamo la nostra principale meta, il Castello Ducale. Svetta maestoso, dominando da una posizione privilegiata la distesa pianeggiante dove rimangono i resti della magnifica città magno greca Sybaris e abbondano frutteti, coltivazioni di riso gourmet, dove nidificano le fiabesche cicogne bianche.

Dal primo Mastio Normanno del 1073, posto a controllo del territorio circostante, il fortilizio si trasformò nel corso dei secoli in un grandioso edificio con funzioni militari ed anche abitative a cui Re Ferdinando d’Aragona e le famiglie nobiliari Sanseverino, Saluzzo e Compagna tra il 1400 e il 1800, diedero il proprio contributo e la propria impronta.

Ricco di tele e affreschi preziosi, sale scintillanti di cristallo di Boemia, specchi di Murano, capolavori di ebanisteria e altri arredi di lusso, sistemi di riscaldamento e cucine assolutamente all’avanguardia per quei tempi e tanto ancora, divenne una delle residenze più belle del Meridione d’Italia.

Se nelle splendide sale si può immaginare la vita quotidiana e anche i fasti del passato mentre nelle cucine stupendamente attrezzate sembrano ancora fervere le attività, l’apice della visita è senz’altro la risalita dalla scala a chiocciola circondata da un vortice di colorati affreschi di pregevole fattura e che porta infine all’affaccio.

Qui lo sguardo spazia su panorami da togliere il fiato, tra bellezza paesaggistica e potenza evocativa, verso la Piana, le pendici della Sila Greca e le cime innevate del massiccio del Pollino.

Non credo che esista in nessuna parte del mondo qualcosa di più bello della pianura ove fu Sibari. Vi è riunita ogni bellezza in una volta: la ridente verzura dei dintorni di Napoli, la vastità dei paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia.” Così scriveva il grande Lenormant che nel 1879 viaggiò in Calabria per studiare i luoghi della Magna Grecia.

Penso anch’io che vi è riunita ogni bellezza in una volta.

Foto di R.Gangemi

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Scritto da: Rosanna Gangemi

Nata in Svezia, sin da piccola vive in Calabria e da sempre ama raccontare e far scoprire l’Italia.

Ama scoprire luoghi nuovi, e poi farli vivere anche agli altri.

 

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